Da sapere§: Ricette, Fauna e Flora

La fauna

Gambero di fiumeIL GAMBERO DI FIUME Austropotamobius pallipes

In Italia, attualmente, il gambero di fiume è in forte rarefazione e rimane confinato in zone limitate; in genere si tratta di zone poco o per nulla antropizzate, dalle acque pulite e ben ossigenate. In Italia la sua presenza è stata recentemente segnalata in alcuni torrenti abruzzesi e nel bacino del Bussento. Preferisce decisamente acque carbonatiche e ricche di ciotoli e sassi.
Il gambero di fiume ha abitudini crepuscolari e notturne. Di giorno preferisce passare il suo tempo sotto i sassi e negli anfratti meno illuminati. Di notte si dedica alla caccia. La specie è tipicamente zoofaga e si nutre di piccole larve di insetti, di piccoli pesci e di girini. Non disdegna animali e resti di animali morti.
Di colore bruno, raggiunge una lunghezza di 10 - 15 cm., e i 90 grammi di peso. I sessi sono separati e il corteggiamento (ottobre e novembre) è abbastanza violento. il maschio cerca di rovesciare la femmina e nel far questo non è raro che venga mutilata o addirittura uccisa. In seguito il maschio, con le prime due paia di appendici addominali (i pleiopodi) modificati in organi riproduttivi (gonopodi), depone un pacchetto di spermatozoi nei pressi degli orifizi genitali della femmina, con lo scopo di fecondare le uova che verranno poi deposte. Le uova fecondate, circa un centinaio, sono protette dalla femmina sino alla schiusa, ovvero sino alla primavera seguente.
La crescita dei gamberi, attraverso mute successive, è molto lenta, tanto che per raggiungere i 9 cm di lunghezza sono necessari almeno 4 o 5 anni.

Aquila reale

L'aquila reale (Aquila chrysaetos) raggiunge una lunghezza che può variare tra i 75 e gli 88 cm, la sua apertura alare può raggiungere i 2,30 metri, mentre il suo peso può toccare anche i 6,7 kg. Le dimensioni maggiori, come in quasi tutti i rapaci, si raggiungono nelle femmine.

Il becco è robusto e ricurvo, le zampe sono robuste e ricoperte di piume, gli artigli sono lunghi e affilati ed il quarto dito, opposto agli altri, è munito di un'unghia più lunga che trafigge le prede. E' dotata di una vista straordinaria, sei volte più acuta dell'uomo e un campo visivo di 300 gradi.

Il piumaggio è tutto di colore bruno scuro con penne dorate sul capo che, ricordando una corona, le hanno conferito il titolo di "reale". Gli esemplari giovani presentano macchie bianche sotto le ali e alla base della coda.

L'aquila reale è un uccello molto attaccato al suo territorio, che può andare dai 50 ai 500 km quadrati a seconda della disponibilità di cibo. Predilige in genere gli spazi aperti con grandi pareti rocciose, sulle quali costruisce i suoi nidi. Si tiene lontana dalle zone troppo boscose o frequentate dall'uomo, ed è in generale assente nelle pianure.

La sua alimentazione è costituita per l'80% da mammiferi, con prede grandi anche fino alle dimensioni di un giovane camoscio. Le prede più frequenti sono: marmotte, lepri, scoiattoli, puzzole, conigli selvatici, donnole e faine. Anche altre specie di uccelli come le pernici, i galli cedroni, i fagiani ed i corvidi possono rientrare nei suoi pasti. In inverno la sua alimentazione può comprendere anche carogne.

Costruisce di solito il nido ad una quota più bassa rispetto ai territori di caccia, per non essere costretta a faticose risalite quando è appesantita dalla preda.

La sua tecnica di caccia è inconfondibile, scivola silenziosamente a bassissima quota lungo i crinali e piomba di sorpresa sulla preda che uccide quasi sempre con gli artigli. Gli uccelli, invece, possono essere afferrati anche in volo.

cinghialeCinghiale - Sus scrofa 
Descrizione 
E' il progenitore dei maiali domestici. E' coperto da una folta pelliccia setolosa generalmente bruno-grigiastra. Un adulto può raggiungere gli 80-90 cm di altezza al garrese, il peso varia dai 50 ai 180 Kg. Nei maschi sia gli incisivi superiori che quelli inferiori formano delle lunghe zanne ripiegate verso l'alto. 

Difusione e Habitat 
E' diffuso nella maggior parte dell'Europa e in Asia centrale e meridionale. I cinghiali attualmente presenti nel nostro paese sono il frutto di numerosi incroci con varie popolazioni dell'Europa nord-orientale immesse in Italia ascopo venatorio, più grandi e più prolifici dei cinghiali originariamentepresenti in Italia. Tra le Riserve di RomaNatura è presente solo a Decima- Malafede, con esemplari provenienti probabilmente dalla limitrofa Riserva di Castel Porziano. 

Cosa mangia 
E' onnivoro, si nutre di bacche, radici, tuberi, ghiande, faggiole, frutta, ma anche lumache, vermi e insetti, piccoli vertebrati, uova di uccelli che nidificano a terra e animali morti. Nelle aree agricole produce danni nei campi di cereali, legumi e patate. 

Abitudini 
E' attivo al crepuscolo e di notte. Vive in branchi guidati dalle femmine. Imaschi adulti sono solitari ad accezione dell'inverno, periodo in cui avvengono gli accoppiamenti. 

Riproduzione 
Le femmine partoriscono tra l'inizio della primavera e la fine dell'estate finoa 10-12 cuccioli che allattano per tre mesi. 

Curiosità 
cuccioli fino a sei mesi hanno un mantello rossastro con strie longitudinali giallastre.

Il lupo appenninico (Canis lupus italicus) è una sottospecie del lupo che popola le foreste e i boschi della dorsale appenninica. Il recente aumento della popolazione lo ha portato a distribuirsi anche sul settore occidentale dell'arco alpino.Il lupo appenninico è più piccolo rispetto al lupo comune: il peso di un esemplare maschio si aggira attorno ai 20-35 kg, mentre nell'esemplare femmina il peso è di circa 25-30 kg. La lunghezza media è di circa 120 cm, mentre l'altezza media è di circa 50-70 cm. Il pelo è di colore grigio-marrone

Istrice (Spinosa)Istrice - Hystrix Cristata 

Descrizione 
Capo e corpo sono lunghi 70 cm circa. 
Il peso raggiunge i 15 kg. 
E' il più grosso roditore italiano ed è di colore nero-grigio con il dorso rivestito da lunghi aculei bianchi e neri. Gli aculei sono di due tipi: lunghi e sottili, oppure corti e grossi 
(soprattutto sulla coda). 
L'istrice non scaglia gli aculei a distanza ma, se viene minacciato, corre all'indietro per conficcarli nel corpo dell'avversario. 

Diffusione e Habitat 
l'istrice vive solo in Italia (Sardegna esclusa), nelle regioni calde e assolate, coperte di vegetazione mediterranea e con forre e valli scoscese dove costruisce le sue tane. E' un animale ancora relativamente comune, e non ha nemici naturali. Pur essendo protetto è vittima del bracconaggio e i cacciatori lo costringonoa uscire dalla tana riempiendola di fumi asfissianti. 

Ricette Paesane
 
 
LE CRUSPELLE 

Dose per 4 persone: 6 uova, 6 etti di farina, ½ litro di latte, ½ litro d’acqua, ¼ di olio. 
Sbattere le uova in una terrina, aggiungere la farina piano, versare il latte e l’acqua, mettere un po’ di sale. 
Far scaldare un poco di olio in una padella che non attacca, quando è ben calda versare un mestolo di pastella, cuocere per qualche minuto poi girarla con una forchetta, o girarla al volo se si è capaci.

LA PANONTA 

Da fare esclusivamente con la brace del camino. Fare a fette un po’ di guanciale, infilatelo su uno spiedo e fatelo ruotare sulla brace, l’unto che scola va assorbito tra due fette di pane , qualche minuto ed è pronta. Va mangiata caldissima. 

LA ROVA 

In un tegamino friggete un po’ di guanciale, aggiungete un po’ di acqua e un uovo sbattuto, versare il tutto su delle fette di pane messe sul piatto.

 

LI FRASCATIGLI 

Si dicevano che facevano produrre il latte alle donne che allattavano. 
Impastate farina e un uovo e fatela riposare per mezzora, poi con un coltello tagliatela a pezzi sempre più piccoli fino a farla come briciole, si può usare come pastina per il brodo di carne o vegetale. 

PASTA CACIO E UNTO 

Mettete a bollire della pasta, nel frattempo in una padella fate rosolare ben bene pezzetti di guanciale, di salsiccia di fegato e di carne, una volta rosolati metteteli sulla pasta, formaggio pecorino a volontà e a chi piace un pochino di pepe. 

LE PIZZA FRITTE 

Classiche nelle feste di paese. 
Impastate uova, farina e zucchero, l’impasto deve essere un po’ morbido, si fa riposare una mezzora poi ci si aggiunge una mezza bustina di lievito per dolci. 
Si tira la sfoglia e si taglia in piccoli quadratini, si friggono nell’olio caldo e si spolverano con lo zucchero o con il sale, e si fanno scolare dell’olio in eccesso sopra la carta paglia o scottex

 
 

Spaghetti alla carbonara 
Ricette della tradizione laziale 
Note: piatto immancabile nel menu delle trattorie romane. 
Ma è facile anche da realizzare in casa pur con piccoli accorgimenti.Dosi per 4 

Ingredienti 

Spaghetti - 350 g 
Pancetta a cubetti - 100 g 
Uova - 2 
Olio extravergine d'oliva - 2 cucchiai 
Pecorino romano grattugiato - 40 g 
Parmigiano grattugiato - 40 g 
Panna da cucina - 2 cucchiai 
Sale 
Pepe, se piace 
Livello: ricetta facile 
Tempi: 
preparazione: 5 minuti 
cottura: 20 minuti 
Il vino: Frascati Secco 

Ricetta tradizionale 

Cuocere gli spaghetti molto al dente perché alla fine dovranno essere ripassati in padella. 
Mentre la pasta si cuoce, scaldare in un grande tegame l'olio d'oliva con la pancetta in maniera che il grasso si sciolga. 
Battere le uova con un pizzico di sale, il formaggio grattugiato, la panna e il pepe, se piace. 
Scolare molto bene la pasta, versarla nella padella, farla insaporire e all'ultimo momento aggiungere le uova. Mescolare accuratamente tenendo la padella leggermente sollevata dal fuo
co, in modo che la crema di uova si scaldi ma non cuocia e quindi non si asciughi completamente. 
Servire immediatamente
.
 

Un po' di storia 

Sull'origine di questa ricetta si dibatte molto. C'è chi la attribuisce ai carbonari umbri che l'avrebbero importata in Roma capitale nel diciannovesimo secolo, chi invece vuole che la paternità sia di Ippolito Cavalcanti, nobile napoletano che tra l'altro ne aveva pubblicato la ricetta in un suo libro e chi, infine, fa risalire le origini ad un periodo molto più recente. Gli spaghetti alla carbonara sarebbero nati dall'unione di forze e di idee tra i soldati americani giunti a Roma nel 1944 e i cuochi del posto. Il bacon e le uova in polvere delle razioni militari nelle abili mani, ma senza materia prima, di cuochi delle trattorie romane avrebbero fatto nascere questa delizia cremosa per il palato


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LA FLORA

Frittata di Pasqua
 

La frittata di Pasqua si prepara velocemente cuocendo separatamente la salsiccia sbriciolata, i carciofi con gli asparagi. Al termine tutti gli ingredienti verranno amalgamati con le uova e si friggerà il tutto fino ad ottenere una frittata spessa e morbida.